Gnatologia

Tra i servizi del nostro studio dentistico troviamo la gnatologia. Per chi non lo sapesse, è una branca recente dell’odontoiatria, che studia la fisiologia e le funzionalità della mandibola, tra qui quella fonatoria e posturale, oltre alla masticazione e alla deglutizione.

Perché è importante la gnatologia?

Grazie alla gnatologia, è possibile evidenziare e contrastare determinate patologie, più che mai frequenti, tra cui

  1. Il bruxismo, ossia la contrazione involontaria dei muscoli implicati nel processo di masticazione. Il cosiddetto digrignamento dei denti; 
  2. Disfunzionalità della mandibola, ossia la difficoltà del paziente di aprire e chiudere correttamente la bocca; 
  3. Acufeni, i tanto fastidiosi ronzii nelle orecchie, che possono essere dovuti al bruxismo e al serramento continuo dei nostri denti; 
  4. Cefalea. Sembra poco usuale, ma molte volte, i mal di testa sono legati proprio alla nostra mandibola.

I sintomi, i campanelli di allarme che ci spingono a richiedere una visita, sono davvero tanti, primo tra tutti la difficoltà di apertura e chiusura del cavo orale, dolori e fastidi al viso, al collo e alla testa, problemi posturali etc.

Come funziona una visita gnatologica?

Per una diagnosi corretta ed efficace, è necessario utilizzare strumenti di alta tecnologia. Solo attraverso questi sarà possibile identificare il problema e procedere ad individuare la giusta terapia.

Gli strumenti adoperati all’interno del nostro studio dentistico sono:

  • Elettromiografo, utilizzato per monitorare l’attività elettrica;
  • Kinesiografo, che consente di tracciare i movimenti mandibolari nel corso di determinati esercizi, quali apertura/chiusura – normale o a massima velocità – e disclusioni, oltre che di calcolare lo spazio libero interocclusale (FWS);
  • Tens, l’elettrostimolazione a basso voltaggio del paio di nervi cranici ci consente di resettare la muscolatura masticatoria o generale, individuando la posizione
    miocentrica. In terapia è utilizzata per stimolare determinate coppie di muscoli;
  • Pedana stabilometrica. I disordini dell’ATM (Articolazione Temporo Mandibolare) possono rientrare in quadri più ampi; per l’analisi posturologica è necessaria per un completo inquadramento diagnostico del paziente;
  • Polisonnografia, utile per la correlazione tra problematiche occluso-articolari e apnee notturne, soprattutto nell’ambito della sindrome ostruttiva detta OSAS.

Dopo aver effettuato una diagnosi completa, grazie agli strumenti indicati, verrà definita la terapia adatta al caso clinico del nostro paziente. Molto spesso, si fa uso di bite dentali, i cosiddetti apparecchi ortodontici, insieme ad altri dispositivi intraorali. Questi servono alla regressione del dolore, sintomo comune per i soggetti affetti da questi disturbi.

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